un dialogo tra me e Tere
Dialogo
nove tavoli per nove coppie di artisti
( BigSurArtShowcase )
dal 19 al 31 gennaio 2008
Lecce, Cantieri Teatrali Koreja
Nell’ambito della rassegna Arti-col-azioni a cura di Angela Serafino
http://www.biglab.it/lab/home.php?item=5
C/F-ucina
Il tavolo è quello della mia cucina. Un giorno ci siamo accorte che incontrarsi intorno a quel tavolo ci rendeva particolarmente sintoniche, era lì che un pensiero solo abbozzato, riusciva a decollare, a sbozzarsi, a condensarsi. Per questo ora siamo su questo tavolo ed il tavolo che ci è stato proposto ci è apparso naturale. Qui c’è una sorta di stratificazione di progetti, come se avessimo sommato le giornate di lavoro insieme, le une sulle altre, tra una tazza di caffè, un pasticcino, uno scarabocchio, uno sbadiglio. E’ sempre mattina quando siamo qui intorno al tavolo. Ci sono persone con cui riesci a tirare fuori la parte migliore di te; misteriosa complementarietà di storie e caratteri. E luoghi che ti fanno lo stesso effetto. Il tavolo su cui abbiamo ragionato e fatto passaggi e capriole con la testa insieme, tenendoci forte per mano, sta proprio qui, in cucina, un luogo col soffitto basso dalle travi di legno dove un cono di luce elettrica poggia su un tavolo anni ‘50 rafforzando quella che arriva di lato e dall’alto: da un pozzo luce decentrato perché questo è il punto più raggomitolato della casa e ne è anche l’estremità. Oltre quel tavolo c’è il muro i fornelli le piastrelle tutte colorate, antiche, che tu hai montato una per una in un pazzo puzzle di bellezza di inizio Novecento. Forse solo intorno al tavolo di una cucina così due donne possono darsi appuntamento con il progetto. Con il pensiero. Che è come nutrirsi di quello che facciamo. Ci siamo incontrate la prima volta in assoluto tra i libri, in una libreria, ed il nostro noi ci è sbocciato tra le mani mentre intorno ai libri provavamo a ragionare. Quando sono andate in corto circuito le nostre sfere creative sollecitate e solleticate da necessità esterne. Dal bisogno di mettere in dialogo realtà diverse. La mia e la tua, la nostra e la vostra, il dentro e il fuori. Il noi è il pronome conquistato in questi due anni di progettazione, fattore di moltiplicazione e non di addizione dell’idea e delle reciproche potenzialità; e fattore di divisione e non di sottrazione: delle responsabilità del lavoro dei meriti che stanno dietro l’enigmatico misterioso delicato processo di sottrarre una idea dal suo limbo e misurarla e pesarla nella vita.
In dialogo sono:
Si chiama Teresa Ciulli è un’artista.Si mette a nudo coprendosi con le sue tavole tridimensionali i suoi libri in copia unica le metafore che le servono per capire qualcosa di lei che altrimenti perderebbe per sempre. L’arte è la dilatazione del presente: un presente che invade i confini del passato e del futuro cancellandone la linea. Su quel confine che non c’è si incontra con Valentina.
Si chiama Valentina Sansò sono tanti puntini di sospensione; quelli che stanno prima del suo mestiere più noto, una grafica. In quei puntini c’è il suo lavoro nella riabilitazione psichiatrica, c’è la sua competente passione per l’arte applicata, il design, c’è un amore ininterrotto per il mondo dei libri, la letteratura, l’editoria. L’arte la percorre a 360 gradi il suo nome è la punta del compasso che poggia sul foglio. Il resto del cerchio lo traccia a mano libera ma nessuno lo sa.
Insieme hanno ideato il Presidio del Libro Germinazioni nel Centro Diurno del C.S.M. di Lecce
con il quale hanno progettato:
Compagine, combriccola di lettori, Officine Culturali Ergot, Lecce, 2006
Lettore3, Festa dei Lettori, C.S.M., Lecce 2006
Verso il largo, Porto di San Foca 2007
Pagina 58, Festa dei Lettori, ex-Conservatorio di Sant’Anna e Fondo Verri, Lecce 2007
Quando uno spazio diventa luogo? Forum Nazionale del Libro, Cagliari 2007
Per approfondire: http://germinazioni.blogspot.com/
nove tavoli per nove coppie di artisti
( BigSurArtShowcase )
dal 19 al 31 gennaio 2008
Lecce, Cantieri Teatrali Koreja
Nell’ambito della rassegna Arti-col-azioni a cura di Angela Serafino
http://www.biglab.it/lab/home.php?item=5
C/F-ucina
Il tavolo è quello della mia cucina. Un giorno ci siamo accorte che incontrarsi intorno a quel tavolo ci rendeva particolarmente sintoniche, era lì che un pensiero solo abbozzato, riusciva a decollare, a sbozzarsi, a condensarsi. Per questo ora siamo su questo tavolo ed il tavolo che ci è stato proposto ci è apparso naturale. Qui c’è una sorta di stratificazione di progetti, come se avessimo sommato le giornate di lavoro insieme, le une sulle altre, tra una tazza di caffè, un pasticcino, uno scarabocchio, uno sbadiglio. E’ sempre mattina quando siamo qui intorno al tavolo. Ci sono persone con cui riesci a tirare fuori la parte migliore di te; misteriosa complementarietà di storie e caratteri. E luoghi che ti fanno lo stesso effetto. Il tavolo su cui abbiamo ragionato e fatto passaggi e capriole con la testa insieme, tenendoci forte per mano, sta proprio qui, in cucina, un luogo col soffitto basso dalle travi di legno dove un cono di luce elettrica poggia su un tavolo anni ‘50 rafforzando quella che arriva di lato e dall’alto: da un pozzo luce decentrato perché questo è il punto più raggomitolato della casa e ne è anche l’estremità. Oltre quel tavolo c’è il muro i fornelli le piastrelle tutte colorate, antiche, che tu hai montato una per una in un pazzo puzzle di bellezza di inizio Novecento. Forse solo intorno al tavolo di una cucina così due donne possono darsi appuntamento con il progetto. Con il pensiero. Che è come nutrirsi di quello che facciamo. Ci siamo incontrate la prima volta in assoluto tra i libri, in una libreria, ed il nostro noi ci è sbocciato tra le mani mentre intorno ai libri provavamo a ragionare. Quando sono andate in corto circuito le nostre sfere creative sollecitate e solleticate da necessità esterne. Dal bisogno di mettere in dialogo realtà diverse. La mia e la tua, la nostra e la vostra, il dentro e il fuori. Il noi è il pronome conquistato in questi due anni di progettazione, fattore di moltiplicazione e non di addizione dell’idea e delle reciproche potenzialità; e fattore di divisione e non di sottrazione: delle responsabilità del lavoro dei meriti che stanno dietro l’enigmatico misterioso delicato processo di sottrarre una idea dal suo limbo e misurarla e pesarla nella vita.
In dialogo sono:
Si chiama Teresa Ciulli è un’artista.Si mette a nudo coprendosi con le sue tavole tridimensionali i suoi libri in copia unica le metafore che le servono per capire qualcosa di lei che altrimenti perderebbe per sempre. L’arte è la dilatazione del presente: un presente che invade i confini del passato e del futuro cancellandone la linea. Su quel confine che non c’è si incontra con Valentina.
Si chiama Valentina Sansò sono tanti puntini di sospensione; quelli che stanno prima del suo mestiere più noto, una grafica. In quei puntini c’è il suo lavoro nella riabilitazione psichiatrica, c’è la sua competente passione per l’arte applicata, il design, c’è un amore ininterrotto per il mondo dei libri, la letteratura, l’editoria. L’arte la percorre a 360 gradi il suo nome è la punta del compasso che poggia sul foglio. Il resto del cerchio lo traccia a mano libera ma nessuno lo sa.
Insieme hanno ideato il Presidio del Libro Germinazioni nel Centro Diurno del C.S.M. di Lecce
con il quale hanno progettato:
Compagine, combriccola di lettori, Officine Culturali Ergot, Lecce, 2006
Lettore3, Festa dei Lettori, C.S.M., Lecce 2006
Verso il largo, Porto di San Foca 2007
Pagina 58, Festa dei Lettori, ex-Conservatorio di Sant’Anna e Fondo Verri, Lecce 2007
Quando uno spazio diventa luogo? Forum Nazionale del Libro, Cagliari 2007
Per approfondire: http://germinazioni.blogspot.com/
